LARIOIN – RUBRICA ITINERARTE a cura di Debora Ferrari
Fornaci Ibis – 75 anni di ceramica internazionale
Dai maestri storici agli artisti contemporanei intorno a Giorgio Robustelli
Chiostro di Voltorre – Gavirate (VA)
14 settembre • 12 ottobre 2025
Con oltre 100 opere provenienti dalle collezioni storiche, dagli atelier contemporanei e dal museo a cielo aperto delle Fornaci di Cunardo.
Le Fornaci Ibis di Cunardo, attive da 75 anni, sono un riferimento per la ceramica contemporanea in Italia e all’estero, con la sua storia europea e un particolare legame con gli artisti dei laghi e della Regione Insubrica. Da laboratorio artigianale della famiglia Robustelli si sono trasformate in crocevia culturale diventando la prima residenza artistica nel dopoguerra, frequentata da artisti internazionali e intellettuali come Piero Chiara. Oggi lo scultore Giorgio Robustelli ne custodisce e rinnova l’eredità, al centro della mostra che gli dedica uno spazio speciale.
L’iniziativa curata da Debora Ferrari e Luca Traini, non è solo espositiva: coinvolge scuole, famiglie e comunità, valorizza il territorio anche sul piano turistico e vede i partner condividere un progetto di ampio respiro. Con oltre 100 artisti (tra storici, contemporanei e quelli del museo all’aperto), la mostra al Chiostro di Voltorre restituisce una storia d’arte viva e radicata.
Molto importanti nella realizzazione del progetto i Partner di Valore, realtà economiche e culturali del territorio che hanno affiancato con i propri valori la mostra: Torsellini Vetro che incarna innovazione e resilienza, Varesenews-Materia la comunicazione, Fondazione Comunitaria del Varesotto con la crescita, Atelier Capricorno con la creatività e RODA che ha prestato parte dell’allestimento con la sostenibilità. Un significativo percorso fatto insieme per raccontare come il nostro territorio sappia sposare impresa e cultura per sviluppare il presente e far sentire la voce degli imprenditori attraverso il canale dell’arte.

La Mostra al Chiostro. Il Chiostro di Voltorre diventa cornice e cuore pulsante di un percorso espositivo che intreccia passato e presente, memoria e futuro della ceramica. Accanto ai maestri storici, di cui viene presentata un’opera emblematica – un piatto che racconta ciascun linguaggio e ricerca – la mostra apre lo sguardo alle energie vive dell’arte contemporanea. Scultori e artisti di oggi hanno accolto la sfida di misurarsi con la materia ceramica, offrendo ciascuno un lavoro che dialoga con la tradizione e la rinnova, artisti tutti che hanno lavorato alle Fornaci.
Le opere si muovono tra sperimentazione formale, potenza plastica e sensibilità poetica, generando un mosaico corale in cui convivono stili, linguaggi e sensibilità diverse. Oltre ai maestri storici espongono: Al Fadhil, Aszalos, Balmelli, Bandirali, Barile, Bonardi, Botta, Cavicchiolo, Ferrario, Frattini, H.H.Stillriver, Jokanovic, Lerpa, Lindner, Macalli, Marrani, Martinez, Monti, Nyborg, Ponzellini, Quattrini, Ranza, Reggiori, Robustelli, Sangregorio, Soresina, Tardonato, Zilio. Un insieme di voci e di visioni che riafferma la centralità della ceramica come materia d’arte contemporanea e ne celebra la capacità di attraversare generazioni e linguaggi, mantenendo intatta la sua forza di innovazione. Questa mostra è un invito a guardare avanti, a non disperdere un patrimonio che non appartiene solo alle Fornaci o agli artisti che le hanno attraversate, ma a tutti noi: un’eredità viva che la Storia consegna al presente perché sappia ancora generare futuro.
Esperienze con Altrove Creativo

. Venerdì 26 settembre una passeggiata al chiaro di Luna tra il Lago e il Chiostro di Voltorre con visita alla mostra a cura di Simona Gamberoni e Simona Gasparini, h 20 ritrovo parcheggio canottieri. Offerta libera.
. Mercoledì 1 ottobre a Materia-Varesenews, Castronno, incontro pubblico h 21, ingresso libero.
. Sabato 4 ottobre dalle 18 alle 20, con Artecondivisibile, mentre i grandi visitano “Chiostro diVINO” i bambini fanno un laboratorio d’arte con creta e colori “Ammirando, coinvolgendo, ricreando”. Offerta libera.
. Sabato 11 ottobre visita esperienziale per adulti “Avvicinarsi ai segreti della sapienza delle mani che creano” dalle 15 alle 17, con Artecondivisibile. Offerta libera.
. Finissage con incontri e visite finali domenica 12 ottobre ore 16-18, ingresso libero.
. Personale di Giorgio Robustelli in Atelier Capricorno, Cocquio Trevisago, 16-23.11.25 ingresso libero.
Prenotazioni scrivendo a altrovecreativo@gmail.com
Estratto dal catalogo
Il Ruolo delle Fornaci Ibis nella ceramica contemporanea
Debora Ferrari

Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento la ceramica italiana vive una svolta decisiva: da materia d’uso e artigianale, diventa linguaggio d’arte autonoma. È la stagione in cui artisti come Leoncillo Leonardi e Arturo Martini, passando attraverso l’esperienza di Fancello e celebrata dalle pagine di Domus e dalle Triennali di Milano, mostrano come la terracotta potesse assumere la stessa dignità della scultura tradizionale. Parallelamente, figure come Lucio Fontana e Fausto Melotti ne spingono i confini verso una dimensione totalmente contemporanea, in dialogo con l’avanguardia internazionale. In questo clima di fermento, nel 1950 la famiglia Robustelli compie un gesto coraggioso e visionario: non solo riaprire il centro produttivo ceramico di Cunardo, ma trasformarlo in un luogo d’incontro internazionale per artisti italiani e stranieri. Le Fornaci Ibis non nascono dunque come semplice laboratorio, ma come un vero crocevia culturale, capace di unire saperi tecnici, sperimentazione estetica e riflessione sociale.

Nei primi due decenni questa intuizione prende forma in modo unico: le Fornaci diventano teatro di mostre, incontri e cataloghi pionieristici, che documentano e alimentano il dibattito sull’arte contemporanea. I nomi presenti nelle prime mostre degli anni ’60 sono Guttuso, Morlotti, Arp, Schumacher, Peverelli, Scanavino, Sutherland, Fontana, Dova, Baj…per dirne alcuni. È qui che la ceramica si emancipa definitivamente dal suo statuto “minore” per assumere un ruolo da protagonista nei linguaggi visivi, connettendo comunità locali e circuiti artistici internazionali. L’operazione dei Robustelli resta, ancora oggi, un passaggio fondamentale nella storia della ceramica e un caso raro di come un territorio periferico possa diventare centro propulsore di innovazione culturale.






