di Claudia Abbattista – Go-Spa Consulting
Lo scenario mondiale negli ultimi tre anni è stato sconvolto dall’epidemia da Covid-19 che ha colpito tutte le persone in ogni ambito della loro vita, rendendole più attente alla concezione del rischio intrinseco a cambiamenti improvvisi e repentini nello scenario. Famiglie, attività economiche e piccole e grandi imprese hanno toccato con mano una crisi unica nel suo genere e si sono trovati spesso sprovvisti delle necessarie protezioni. Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina a cui è seguita la crisi energetica dei mesi scorsi ha fatto poi emergere la necessità di tutelare la sicurezza energetica nazionale generando il rischio di un ritorno all’utilizzo dei combustibili fossili. Tutto questo ha reso ancora più evidente l’esigenza di un nuovo modello di sviluppo economico più onnicomprensivo dei vari rischi sistemici che si fondi interamente sul concetto di sostenibilità ambientale, sociale e di governo. Ecco, quindi, che l’attenzione alla transizione ecologica è letteralmente esplosa. Nel tempo è risultato chiaro che non solo i politici ma anche gli investitori finanziari dovessero essere chiamati a adottare un approccio più consapevole all’utilizzo dell’energia in grado di bilanciare l’abbandono dei combustibili fossili da una parte con l’esigenza di garantire la sicurezza energetica dall’altro. In questo quadro diventa fondamentale investire maggiormente e più rapidamente nel processo di transizione ecologica verso un mondo più sostenibile in cui il settore assicurativo può giocare un ruolo centrale; esso può infatti fortemente contribuire a questa trasformazione grazie alla sua duplice funzione:
-In qualità di gestore del rischio il settore assicurativo può fornire la giusta protezione a imprese e famiglie attraverso la diffusione della cultura assicurativa. Ciò passa attraverso l’educazione ai temi del rischio relativi a cambiamenti climatici estremi, al sovra-utilizzo delle risorse non rinnovabili e al tema degli sprechi energetici. L’obbiettivo è ovviamente quello di incentivare l’adozione di un atteggiamento individuale e sociale focalizzato su una concezione più ampia della prevenzione. Le assicurazioni hanno già iniziato ad offrire una gamma di prodotti e servizi con profili sociali ed ecologici sempre più all’avanguardia che aiutano i clienti ad assumere comportamenti sostenibili a 360°.
-In qualità di investitore istituzionale le compagnie di assicurazioni sono chiamate ad utilizzare le risorse finanziarie per investimenti a lungo termine, gli unici in grado di contribuire seriamente alla transizione energetica delle economie. Ciò significa definire dei piani di investimento che incidono seriamente sulla riduzione della CO2, scegliendo ad esempio dei prodotti che garantiscono il rispetto di alcuni standard ambientali e di sostenibilità come l’approvvigionamento di energia rinnovabile, lo smaltimento corretto dei rifiuti o l’integrazione dell’economia circolare nei processi aziendali.
L’importanza del settore assicurativo nel contesto degli sforzi per la decarbonizzazione dell’economia è presto detto: secondo l’indagine “La sostenibilità nel settore assicurativo italiano”, condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile e Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), l’81% delle compagnie assicurative italiane include nella propria offerta prodotti che seguono i criteri Esg, cioè che integrano al loro interno fattori ambientali (E), sociali (S) e di governance (G). Privilegiando questa linea di prodotti l’effetto immediato è la limitazione dell’offerta di prodotti assicurativi centrati su attività con un’elevata esposizione ai rischi Esg (come la produzione di tabacco o l’utilizzo di fonti fossili). Il mondo assicurativo offre perciò prodotti specifici che tutelano la sostenibilità presentando sempre più spesso piani assicurativi con requisiti premiali per le attività esposte a bassi rischi Esg. I criteri Esg, in particolare, assumono la forma di una scala di punteggio (calcolato in base ai dati e alle risorse immateriali di un’organizzazione) in cui tutte e tre le categorie vengono utilizzate per illustrare la specificità del rischio di un’azienda agli investitori. Infatti, a differenza del passato in cui gli investitori erano più interessati a capitalizzare in aziende con progetti attraenti solo dal punto di vista economico, oggi si assiste a una nuova tendenza dove i portatori di interesse sono più socialmente consapevoli e tendono ad investire in organizzazioni con gli stessi principi e valori morali in cui loro credono. Oltre a ciò, ci sono altri motivi che spingono sempre più individui e società ad investire tenendo conto dei requisiti di sostenibilità. Importante in questa scelta è ad esempio la consapevolezza che questa tendenza d’investimento rimarrà solida anche per i prossimi anni rendendo sempre più probabile l’obbligatorietà dei criteri Esg. Per gli investitori ciò si traduce nell’adozione prudente di strategie sostenibili per stare al passo con qualsiasi ipotetica legislazione “green”. La Commissione europea, ad esempio, si è già mossa in questo solco adottando una serie di proposte, come il Green Deal Europeo, per trasformare le politiche dell’UE in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità. Il Green Deal, a cui si ispirerà anche tutto il mondo della finanza sostenibile in Europa, prevede infatti alcuni obbiettivi di lungo termine nei quali rientra lo stop alle emissioni nette di gas serra entro il 2050. Un ruolo chiave sarà quindi inevitabilmente rivestito dalla finanza sostenibile che dovrebbe facilitare la raccolta e l’ampliamento degli investimenti necessari al conseguimento di tali target. All’interno della finanza sostenibile le compagnie di assicurazione occupano una posizione privilegiata. Esse possono fare la differenza scegliendo fondi, azioni e obbligazioni che rispettino i criteri Esg, aiutando i clienti a diventare più familiari e sensibili al tema della transizione energetica e, ancora prima, del cambiamento climatico. Un tema, che per sua natura, ha un’alta componente di rischio che deve essere gestito e tenuto sotto controllo, oltre che ad essere in primo luogo conosciuto. Le assicurazioni, anche nell’ambito della finanza sostenibile, possono quindi continuare a svolgere il ruolo chiave di trait d’union tra esigenze e obbiettivi delle generazioni presenti con quelli delle generazioni future.