La storia e i colori dell’Africa raccontati dalla pittura di Marina Tabacco
Il giorno dell’apertura al Museo Castiglioni, nello splendido parco a Villa Toeplitz a Varese, la curatrice Donatella Avanzo, egittologa e storica dell’arte, e l’artista Maria Tabacco hanno fatto un’ora e più di visita guidata al pubblico ristretto e ai giornalisti con un’intensità corposa, appassionata e tale da far sentire la forte energia della mostra passare attraverso oggetti e persone. “CONTAMINAZIONI – Marina Tabacco. Un’artista per un museo” espone pregiati e importanti pezzi d’arte africana delle collezioni “Ettore Brezzo” e “Gianluigi Nicola”: maschere, sculture e tessuti che, nelle loro forme e nella loro forza evocatrice, hanno ispirato i quadri di Marina Tabacco che rappresentano il cuore della mostra. Chiude il percorso l’abito d’alta moda della stilista Stella Jean che, nei tessuti con cui sono realizzati, ha ripreso i soggetti della pittrice in un incrocio originale di contaminazioni culturali e stilistiche.
Il primo contatto di Marina Tabacco con l’arte africana risale al 2004 dopo la visita alla mostra “Capolavori da un Continente” tenutasi alla Galleria d’arte Moderna di Torino.
Marina, negli anni successivi, si è poi recata più volte in Senegal dove ha visitato mostre e musei, fatto residenze di pittura, esposizioni fino a presentare le sue opere alla Dak’art 2018, biennale d’arte Contemporanea Africana. Negli anni ha anche incontrato e collaborato con numerosi artisti, talvolta conosciuti più all’estero che in patria come la scultrice Seni Camara le cui opere sono presenti nella collezione Pigozzi di Parigi e nella Pinacoteca Agnelli del Lingotto.
L’Africa si ritrova costantemente nella tavolozza dei colori di Marina Tabacco, nel calore e nella forza della sua pittura. Questo continente, infatti, rappresenta per lei la forza creatrice della Terra, l’energia della natura, l’istinto e la resistenza della donna. Gli scambi artistici e le esperienze umane sul posto l’hanno portata in un percorso personale ad un mètissage creativo che si è concretizzato in numerosi lavori il cui emblema è l’opera “Ciclo vitale” trasformato, in seguito, nel tessuto degli abiti della collezione “Resort” 2020 di Stella Jean.
Il Museo Castiglioni da sé offre meraviglia e stupore al visitatore e con questa mostra, al piano terra ella Villa, introduce negli aspetti più sacri della cultura africana e più sociali dell’arte contemporanea, perché dai tessuti alle sculture ai quadri il filo conduttore è l’identità, ieri celebrata, oggi rubata, spesso, a quei popoli.
Marina scrive anche poesie (riprese nel ricco catalogo che contiene anche i pezzi africani) e dice “Batik colorati e stoffe variopinte/indicano oggi la via/là, dove generazioni intere/persero il ritmo vitale/dove si prosciugò la linfa/procreatrice di un continente”. I titoli delle opere, cariche di un espressionismo cromatico non estetico ma pieno di valori sanguigni dei popoli di ieri e di oggi, sono Migranti, Diaspora, Cammino delle donne, Identità, Les invisibles… e il messaggio è chiaro: è un percorso che la Tabacco offre per ritrovare il senso dell’arte che è sempre quello di rispettare la vita, di comprenderla e tutelarla in ogni sua forma espressiva.
Un percorso che stupisce e aiuta a superare le barriere culturali che esistono in ognuno di noi stimolando una mentalità più aperta, più resiliente, più tollerante verso “gli altri” che potrebbero apparirci uguali ma ciascuno con la propria identità e bagaglio ancestrale quanto attuale. Uno stimolo a riconoscere l’importanza e il valore di altri saperi e altre civiltà, nel contesto perfetto del Museo Castiglioni.
Debora Ferrari
INFO MOSTRA
CONTAMINAZIONI – Marina Tabacco. Un’artista per un museo
Fino al 6 gennaio 2022
Museo Castiglioni | Parco Toeplitz, Viale Giovan Battista Vico, 46, 21100 VARESE
Contatti
info@museocastiglioni.it; +39 334 9687111 +39 0332 1692429; museocastiglioni.it