Danila Denti incisioni | Anny Ferrario terrecotte
Tra le celebrazioni dantesche non poteva mancare un appuntamento particolare con due artiste del calibro di Danila Denti e Anny Ferrario al Centro dell’Incisione di Milano, conclusasi prima di Natale. Il mondo del Centro dell’Incisione è magia di un’arte manuale perduta ma in continua rivalutazione. Oltre la soglia secentesca di una delle più antiche cascine di città si può ancora ammirare la fucina di opere fermate nel tempo dalla stretta del torchio: all’interno del cortile è attiva tuttora una stamperia che predilige l’antico torchio a mano. “Luminose e Oscure_letture dantesche” è il titolo dell’esposizione con incisioni di Danila Denti e terrecotte di Anny Ferrario, una ricerca che attraverso la forza e la leggerezza delle immagini a stampa valorizza quelle figure che nelle tre Cantiche ci lasciano un segno nell’anima, così come nelle sculture in terra e bronzo si piegano su se stesse le forze sofferenti dei vari mali che ci affliggono. Al femminile perché lo sguardo del progetto vuole evidenziarne le qualità.
Chi sono le autrici di questa personale interpretazione?
Nata a Luino, sul Lago Maggiore, Danila Denti ha studiato presso il Liceo Artistico di Busto Arsizio. A Milano dal 1973, lavora presso studi grafici ed è assistente di discipline pittoriche fino al 1988. Incisore e pittrice, collabora dal 1980 con la stamperia “Giancarlo Sardella” di Milano. Si specializza nella stampa d’arte e apprende direttamente dall’opera di artisti e incisori presenti in stamperia (W. Molino, D. Cantatore, L. Crippa, F. Ghitti, W. Valentini, K. Azuma, G. Ferroni e molti altri). Per la produzione delle sue raffinate cartelle a stampa dantesche, Danila ha collaborato in stretta sinergia con il prof. Ottavio Brigandì, dantista.
Nata a Como, Anny Ferrario risiede sul Lago Maggiore e ha costruito la sua storia artistica in territorio varesino. Dal 1991 apre Atelier Capricorno a Gemonio in un antico mulino, operando in sinergia con le colleghe e i colleghi; realtà dove tra mostre e simposi trovano spazio corsi aperti a tutti, fino a diventare Associazione Culturale nel 2003 con sede in un nuovo spazio a Cocquio Trevisago e che annovera una cinquantina di artisti contemporanei. A un primo sguardo tutto il lavoro svolto in questi decenni, il fulcro, sembra essere un continuo rapporto negato o riabilitato a seconda degli esiti delle opere, con la Natura, intesa in senso goethiano, eterna rivale e al contempo ispiratrice dell’Arte. Essa prende corpo nei suoni, nei colori, nelle crete, nei metalli, si fa manipolazione tecnica delle materie, secondo le singole tecniche artistiche, nella misura in cui è intuizione del divenire stesso della natura.
Nell’omaggio a Dante possiamo cogliere grazie alle sapienti incisioni di Danila il concetto di trasfigurazione poetica di Dante, i vari piani di lettura, i simboli e le cromie; nelle terrecotte e nei bronzetti di Anny possiamo provare pietà per la contorsione della sofferenza di chi nell’animo non ha potuto coltivare il bene, perché doveva esistere altrimenti in forma oscura. Gioielli artistici tutti, questi lavori che a inizio 2022 saranno all’Università dell’Insubria di Varese, in collaborazione con la prof.ssa Stefania Barile e il Centro di Studi Filosofici Carlo Cattaneo-Progetto Giovani Pensatori.
Debora Ferrari